Si passano in rassegna gli hackmeeting, i loro manifesti e programmi degli hackmeeting fatti al sud italia.
PUNTATA:
MUSICA: Krudas Cubensi. Mi cuerpo es mio. – Giuni Russo. La donna mobile
Dal 2015 che hackmeeting non scende lo stivale..
2001 – Catania – Freaknet media lab
Un posto particolare, visto che era nato prima degli hacklab e già si apriva al pubblico con i bollettini meteo per i pescatori, via internet, e le tastiere in arabo per gli immigrati. È l’hackmeeting più forte dal punto di vista del numero di ore passato sul codice. Viene presentato il progetto autistici.org/inventati.org come server autogestito che si affiancava a ecn. Viene presentato anche Bolic1, che diventerà poi Dynebolic (the media hacktivist tool). Il Freaknet propone nell’università scientifica di Catania che si adotti il software libero come software di base e all’hackmeeting viene proposto di estenderlo anche ad altre città. Passeranno per questo meeting anche quelli che poi creeranno il media center del G8. Vengono proposti strumenti e persone che poi si coaguleranno per dare vita a media come Indymedia. Si inizia a parlare di reddito e lavoro nella net economy. Strumenti tecnici: si tiene un seminario di reverse engineering, ovvero modificare il comportamento di un programma senza conoscere il codice sorgente.
Viene presentato Open non è free, il secondo libro che esce dalla comunità di hackmeeting. Visto che nella società iniziano a circolare i concetti di open source e di free software, la comunità sente la necessità di sottolineare la necessità di approcciare in maniera critica queste tematiche che sono comunque ormai assorbite anche dal mercato. Strumenti tecnici: introduzione al Phreaking, ovvero come telefonare gratis, dal fischietto di Captain Crunch al vOIP.
Hackmeeting importante per il luogo, l’incontro con le persone dell’Ask ha prodotto un momento di autogestione in comune molto forte. Conferma spirito forte comunitario, non molto aperto perché non c’era risposta da parte del pubblico palermitano. L’impronta ecologica continua, si parla di compost, di rifiuti, di energia solare e onde radio. Sharing not exploiting: Prosumer vs. Corporation, riflessione su social network e web 2.0, ritorni economici delle corporation. Dal punto di vista dell’immaginario compare il workshop sullo steampunk, il dopo cyberpunk. Strumenti tecnici: Web semantico, come approccio al web 3.0
Una presenza significativa in una città come L’Aquila che non assomiglia più ad una città. Hack the town!! Se non è più possibile riparare i danni, dare un senso a ciò che è andato distrutto, hackmeeting prova a capire se è possibile farla funzionare in un altro modo, partendo dalla ricostruzione dei tessuti sociali e relazionali, delle connessioni vitali della città.
Si è tenuto nell’area occupata delle ex officine Ferrovie della Calabria ed ha avuto come tema la “iattura del controllo”. L’idea dell’Hackmeeting 2013 era quello di stimolare una nuova saggezza popolare 2.0 per far fronte alle forze avverse che minacciano le libertà di espressione e di condivisione nella rete. Neanche a farlo apposta, fra iatture e superstizioni, proprio nei giorni di quest’hackmeeting escono le prime rivelazioni di Snowden. L’attività di chi controlla i movimenti in rete, per affari, o per controllo è il tema chiave, ma gli argomenti trattati sono stati molteplici: dalla privacy alle tecnologie di comunicazione, dalla contrasessualità alle relazioni di inchiesta sui software spia utilizzati da governi e non. Degno di nota è anche l’esperimento di media trolling che porta hackmeeting sulle pagine dei più importanti quotidiani nazionali attraverso un divertente e totalmente infondato “scoop”.
Dopo dieci anni Hackmeeting torna a Napoli e si riprende il centro della città.
La collocazione centralissima della Mensa Occupata favorisce lo svolgimento di un hackmeeting di livello non esclusivamentetecnico e molto divulgativo. A meno di due mesi del primo maggio e delle lotte contro Expo, la riflessione sul lato più politico e militante dell’hacking si impone: tecniche di autodifesa neuro-digitali, studio delle legislazioni in materia di intercettazioni, Tor, crittografia e resistenza digitale. Alla comunità si è aggiunta tanta gente nuova e questa diventa l’occasione per reinventarsi. Si scopre che i fritti favoriscono la concentrazione.
Puntata perlopiù raccogliendo le ultime newsletter della giornalista Carola Frediani, che seleziona e cita diversi articoli da tutto il mondo nella sua newsletter settimanale, nello specifico:
TRADUZIONE DELLA LETTERA APERTA dell’8 maggio 2023
Lettera aperta ai media e ai responsabili politici: esperti tecnologici della maggioranza globale
Cari giornalisti e responsabili politici:
Noi sottoscritti, donne e persone non binarie della maggioranza globale che lavorano in prima linea nel campo dell’intelligenza artificiale e delle politiche tecnologiche, invitiamo i media e i responsabili politici a
ad ampliare la loro copertura delle sfide derivanti dalla tecnologia digitale, ad attingere alle nostre conoscenze collettive e ad ampliare il bacino di persone esperte ricercattrici su questi temi.
Per troppo tempo la copertura mediatica delle minacce e dei rischi della tecnologia è stata definita dai CEO e dai loro dipartimenti di pubbliche relazioni.
Nel frattempo, i danni di queste tecnologie continuano a ricadere in modo sproporzionato sulle comunità di cui facciamo parte.
Allo stesso tempo, i responsabili delle politiche a livello globale stanno lottando per tenere il passo con gli sviluppi tecnologici e per
difendere efficacemente le persone dagli eccessi dei potenti baroni della tecnologia.
Le donne e le persone non binarie di tutta la maggioranza globale sollevano costantemente le preoccupazioni sui modi in cui la tecnologia sta danneggiando le nostre comunità, nonostante i grandi rischi personali e professionali.
Abbiamo esaminato il modo in cui la tecnologia, e in particolare l’IA, ha minato la democrazia e danneggiato le comunità storicamente oppresse, come le donne, le persone di colore, LGBTQIA+, FLINTA, minoranze etniche e persone economicamente svantaggiate in tutto il mondo.
Abbiamo scritto libri, affrontato regimi oppressivi con coraggiosi reportage, denunciato alcuni dei più grandi gruppi di aziende tecnologiche del nostro tempo, abbiamo condotto ricerche quantitative e partecipative, abbiamo organizzato campagne contro l’odio che hanno aumentato il controllo pubblico sulle aziende tecnologiche e altro ancora.
Per queste e altre posizioni abbiamo perso opportunità professionali e personali, e alcuni di noi sono stati costretti all’esilio per aver parlato contro regimi oppressivi.
Abbiamo sperimentato in prima persona l’impatto dei sistemi di IA, intelligenza artificiale usati per discriminarci, quando le aziende tecnologiche cercano di metterci a tacere, quando le campagne di odio e di molestie ci prendono di mira, e quando i governi sfruttano la tecnologia per sorvegliarci e opprimerci.
Eppure, nelle consultazioni sui rischi e le sfide che le nuove tecnologie comportano, noi rimaniamo emarginati.
Poiché discutiamo di pericoli reali e attuali e non di fantascienza, le nostre preoccupazioni vengono presentate come trascurabili.
Nel frattempo, gli ex dirigenti delle aziende tecnologiche diventano
attivisti di passaggio, anche dopo aver tratto profitto dai sistemi che hanno creato e che hanno ulteriormente radicato le loro aziende in cima all’economia globale.
La scorsa settimana il dottor Geoffrey Hinton ha lasciato Google e ha lanciato gravi avvertimenti sui rischi dell’intelligenza digitale.
I media lo hanno accolto con un’ampia copertura, definendolo il “padrino dell’intelligenza artificiale”, e con richieste di incontri e indicazioni da parte dei politici e amministratori delegati del settore tecnologico. In un’intervista alla CNN, quando gli è stato chiesto di parlare di altri informatori come il dottor Timnit Gebru, Hinton ha affermato che le preoccupazioni di Gebru non sono “esistenziali” come quelle da lui sollevate.
Rifiutiamo la premessa che solo gli uomini bianchi e ricchi possano decidere cosa costituisce una minaccia esistenziale per la società, e chiediamo ai politici e ai media di diversificare le loro fonti.
Per le persone di colore, donne, persone LGBTQIA+, FLINTA, minoranze religiose e di casta, popolazioni indigene, migranti e altre comunità emarginate, la tecnologia ha sempre rappresentato una minaccia esistenziale.
minaccia, che è stata ripetutamente sfruttata per garantire la nostra inferiorità nelle strutture di potere della società.
Le osservazioni di Hinton sono solo le ultime di una lunga storia globale in cui si ignorano gli allarmi lanciati da chi non è un uomo di sesso maschile.
Permettiamo a queste percezioni ristrette del rischio di stabilire i termini del dibattito sull’IA.
Per i rifugiati che perdono il diritto d’asilo a causa del razzismo radicato nella gestione delle frontiere, i rischi attuali sono esistenziali.
Per le persone che perdono l’accesso a servizi finanziari a causa di pregiudizi codificati, il rischio è esistenziale. Le reti chiuse che questi uomini rappresentano non possono definire completamente il problema e non hanno tutte le soluzioni.
Vi invitiamo a coinvolgere attivamente la nostra profonda esperienza. Ma soprattutto, vi chiediamo di chiedere consiglio alle comunità più colpite dalla tecnologia e dall’IA come passo fondamentale per approfondire la comprensione e la responsabilità. Abbiamo dedicato la nostra vita a
che la tecnologia digitale sia una forza per la giustizia, la democrazia e la liberazione, e non uno strumento di oppressione.
Siete con noi?
Cordiali saluti, Rosemary Ajayi, Fondatrice del Digital Africa Research Lab (DigiAfricaLab) Esra’a Al Shafei, Fondatore e Direttore esecutivo di Majal.org. Membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Wikimedia
Fondazione e del Progetto Tor Htaike Htaike Aung, attivista per i diritti digitali, Progetto Internet Myanmar Dr. Sasha Costanza-Chock, professore associato della Northeastern University, autore di Design Giustizia: Community-Led Practices to Build the Worlds We Need (Pratiche guidate dalla comunità per costruire i mondi di cui abbiamo bisogno) Nighat Dad, fondatrice e direttrice esecutiva della Fondazione per i diritti digitali Marianne Díaz Hernández, attivista e ricercatrice per i diritti digitali, attivista della campagna #WhyID presso Access Now Dr. Timnit Gebru, fondatore e direttore esecutivo dell’Istituto di ricerca sull’intelligenza artificiale distribuita (DAIR).
(DAIR) Arzu Geybulla, Giornalista, Fondatore di Azerbaijan Internet Watch Jessica J. González, co-CEO di Free Press, co-fondatrice di Change the Terms, Stop Hate for Profit e Stop Toxic Twitter Jac sm Kee, attivista tecnologica femminista, cofondatrice e direttrice del Fondo Numun Libby Liu, CEO di Whistleblower Aid, creatrice di Open Technology Fund Safiya U. Noble, docente UCLA, autrice di Algorithms of Oppression: Come i motori di ricerca Reinforce Racism, borsista MacArthur e fondatrice del Center on Race and Digital Justice. Nanjala Nyabola, scrittrice e scienziata politica, indipendente Paola Ricaurte, Professore associato del Tecnológico de Monterrey; Facoltà associata del Berkman Klein Center for Internet & Society; Co-fondatore del Berkman Klein Center for Internet & Society. Centro per Internet e la Società; co-fondatrice della Rete Tierra Común; leader del LAC Hub, Feminist AI Research Network, f<A+i>r
esiste un intero movimento di wet e bio hacking, che rivendica l’apertura dei protocolli medici, puoi ascoltarlo nella prima puntata del ciclo di Connessioni:
della collettiva systerserver.net e della rassegna che questa settimana avviene a Barcellona, insieme a Ca la Dona ed al suo collettivo Cyber Care.
Il progetto è una federazione di peertube, un software FOSS per piattaforme di video streaming decentralizzate.
Systerserver, dopo aver installato il suo due anni fa, da sostegno, consulenza e scambio di conoscenze per l’installazione di altre istanze transfemministe in giro per il mondo.
Questa settimana, dopo mesi di preparazione, le Systerserver sono fisicamente a Barcellona l’installazione della piattaforma video insieme al gruppo locale e festeggiare l’inizio delle comunicazioni da quel luogo, Ca la Dona, che oltre alla lotta transfemminista ha nelle sue corde l’uso della lingua catalana.
Cit: Altra biografia https://it.wikipedia.org/wiki/Ulrike_Meinhof
Passiamo all’ABC per una autodifesa digitale:
A– AGGIORNA
B– Backuppa (cifrato)
C– CIFRA
Aggiorna
Meglio un nokia 3310 in cui non hai dentro niente fondamentalmente (no foto,no audio, no messaggistica advanced..) che uno smartphone con Android 4 o 5 o 6 o 7 o 8 o 9 o 10
Avere uno smartphone con dentro dati sensibili non aggiornato è praticamente svuotare per strada il cassetto del comodino..
Cioè.. i Sistemi operativi non aggiornati non ti danno nessuna garanzia di riservatezza. Sono alla mercè di chiunque abbia il minimo interesse verso di te ed un poco di tempo a disposizione / o denaro.
BACKUP
Un valido strumento per backuppare il tuo telefono cifrato nel tuo PC cifrato è: https://syncthing.net/
CIFRA
Da Android 6 in avanti la cifratura viene fatta dal sistema operativo ed è in base al tuo codice di sblocco,
Quindi un qualsiasi smartphone moderno è cifrato.
Trovi le guide più disparate online per qualunque modello e versione.
Significa che in caso che lo perdiate, una volta spento… i vostri dati sono accessibili solo da chi conosce la password.
Ricordiamo che le cifrature funzionano SOLO quando il dispositivo è spento.
Tuttavia, mi è stato anche ricordato che quando si uniscono milioni di granelli di sabbia, si creano dune che proteggono la flora dagli effetti delle acque turbolente. È giunto il momento di costruire quelle dune insieme , sapendo che le generazioni future trarranno beneficio da quelle costruzioni e avranno un tempo più facile per creare un impatto da dove ci siamo fermati.
MUSICA:
Zelia_Barbosa_Funeral Do Lavrador Funeral of a Worker
ZALFA Law Ma
Tulay_Burcak_Burçak_Tarlası
PUNTATA:
Prime news, dall’Olanda ed i produttori di Chip a di nuovo l’Olanda e il sistema ingiusto ed intrusivo che usa per mettere in lista i sussidi che da ai poveri.
Report della salute mentale all’interno delle comunità digitali di tutto il mondo, riguardo a persone che fanno blog, hacktivism, antagonismo, giornalismo, sviluppo codice,…
da cui è presa la citazione in cima al nostro articlo.
Qui ve lo ripubblichiamo tradotto:
Siamo una rete di membri basata sulla comunità che riunisce difensori digitali di tutto il mondo che combattono la sorveglianza, la censura e altre questioni che si trovano all’incrocio tra diritti umani e tecnologia. Saperne di più.
Previsione globale
Garantire il nostro benessere e rendere le nostre organizzazioni più eque
Lindsay Beck
Vice capo squadra
L’edizione 2022/23 del Community Health Report del Team CommUNITY (TCU) fornisce una panoramica delle sfide emergenti che le reti per i diritti digitali e la libertà di Internet in tutto il mondo stanno affrontando, fornendo allo stesso tempo vivide informazioni sulle esperienze dei difensori dei diritti digitali in Africa, Asia, America Latina e Medio Oriente.
Il rapporto si basa su diversi lavori di costruzione della comunità svolti dai responsabili della comunità di TCU nel 2022, come riunioni settimanali e brief regionali mensili che coprivano notizie, prospettive, sviluppi e tendenze della comunità nelle rispettive regioni. Il rapporto 2022/23 segue un formato diverso rispetto alle nostre due edizioni precedenti: ” The Case for Mental Health Support for Digital Rights Defenders 2020/21 ” e ” Pathways to Organizational Recovery 2021/22 “.
La situazione attuale: gestire quello che sembra un compito di Sisifo
Le sfide della vita quotidiana sotto una recessione globale e una pandemia in corso, insieme all’ondata di leggi e azioni repressive progettate per limitare i diritti degli individui a causa della loro identità, sono tutte aggravate dal divario crescente tra le capacità tecniche di entità repressive e il pubblico interessato.
Nonostante quello che spesso sembra un compito di Sisifo, coloro che lavorano per difendere i diritti digitali continuano: non perché porti glamour, ricchezza o prestigio, ma perché c’è il senso del dovere di contribuire al bene superiore nello spazio dei diritti digitali. Tuttavia, con questo senso del dovere, arriva il sacrificio di sé che può virare verso un lavoro malsano e pratiche personali: lavorare ripetutamente per più ore, prendere tagli salariali, poco o nessun tempo libero e altro ancora.
Nel tempo, questo diventa impossibile da sostenere e vira sull’efficacia del lavoro e del sé: poco riposo porta a errori nelle pratiche di sicurezza, senso di colpa e/o vergogna nella ridotta capacità di contribuire ai progetti in corso, trasformandosi in malsani meccanismi di coping in al posto di ferie o periodi di ferie adeguati e altro ancora.
Affrontare le sfide attraverso la programmazione comunitaria
Abbiamo notato queste tendenze attraverso il nostro lavoro e abbiamo offerto soluzioni per promuovere ambienti di lavoro più sani attraverso iniziative come il nostro Digital Justice Every Day Toolkit e il nostro Community Mental Health Program . Abbiamo anche cercato di affrontare questi problemi attraverso i vari modi asincroni e sincroni in cui riuniamo i membri della nostra comunità su base giornaliera, settimanale e mensile.
Meritiamo la sicurezza del nostro benessere
Tuttavia, lo stato dello spazio dei diritti digitali delineato nei rapporti seguenti mostra che c’è poco allentamento nelle tattiche delle entità repressive , per aprire lo spazio dei diritti digitali in tutto il mondo. Quindi, dobbiamo continuare a combattere.
Tuttavia, mentre la lotta continua, dobbiamo coinvolgerci nella protezione dei diritti digitali e dei difensori dei diritti digitali: meritiamo la sicurezza del nostro benessere, dobbiamo fare ciò che è necessario per rimanere resilienti contro le minacce esterne e dobbiamo guidare il cambiamento verso un movimento più equo nelle nostre strutture e pratiche.
Cosa sta arrivando per il Team CommUNITY nel 2023
Nel 2023 troverai il personale TCU molto impegnato. Più che mai, il nostro lavoro di promozione e nutrimento di un ecosistema sano, resiliente e inclusivo nel campo dei diritti digitali è più che mai necessario. Ciò significa che continuerai a vederci evolvere le nostre numerose offerte come la nostra VPN Community Initiative , il Digital Rights Job Board , i municipi settimanali “Glitter Meetup” e i meetup regionali mensili, tra gli altri.
Un elemento centrale del nostro lavoro nel 2023 è il lancio del nostro primo Global Gathering di persona post-pandemia . Per molti di noi, questa è la prima volta che ci riuniremo faccia a faccia.
Per il nostro staff, questo è un momento entusiasmante per riunire la nostra comunità per co-progettare istanze future del nostro amato evento per garantire che soddisfi le nostre esigenze collettive, ma continui anche a offrire un ambiente caloroso, incentrato sulla solidarietà, collaborativo e gioioso noi amavamo. Nel 2023 continueremo anche ad affrontare i vari problemi strutturali che stanno interessando il nostro campo, dai problemi di salute organizzativa e della comunità alle sfide di equità causate o aggravate dalla pandemia.
Per TCU, il 2023 porta speranza e presenta una nuova opportunità per noi di creare insieme in un modo più significativo basato su praticità, collaborazione ed empatia.
Speriamo che ti unirai a noi in questa avventura!
Revisione globale
Esaurimento trascendentale:
un anno nella vita
Danae Tapia Responsabile della comunità globale
L’inizio del 2023 mi trova pieno di energia. Guardare indietro e riflettere sulle tante avventure dell’anno passato non mi stanca. Infatti, la realizzazione di un lavoro ben eseguito, anche se comporta un processo estenuante, mi porta a un buon punto in cui il momento di riposo viene vissuto a un livello più trascendente.
La canzone di Emmanuel “Quiero dormir cansado”. In spagnolo significa che voglio dormire stanco. Goditi questa famosa ballata latina degli anni ’80.
I nostri responsabili della comunità regionale hanno prodotto risorse di alta qualità che non solo riportano notizie e diritti umani, ma le hanno anche intersecate con l’implementazione di strumenti tecnologici che promuovono la protezione dei diritti digitali e dei difensori dei diritti digitali.
Sebbene ogni regione abbia punti di forza e sfide unici, le tendenze comuni a cui stiamo assistendo sono nuove sfide legate all’uso dell’intelligenza artificiale ; il maggiore uso di leggi e politiche per ridurre i diritti digitali ; problemi continui relativi alla responsabilità della piattaforma ; e la mancanza di tutele dei diritti del lavoro che interessano i lavoratori della tecnologia. Tuttavia, abbiamo visto che la nostra comunità sa come mobilitarsi attorno all’azione collettiva , innovare ed è incredibilmente intraprendente.
La necessità critica di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata
Il miglioramento dei diritti dei lavoratori nel settore è diventato ancora più critico. I difensori dei diritti digitali hanno un profondo desiderio di bilanciare meglio il lavoro e la vita, con molti che notano la necessità di riposo e ristoro nel 2023 per combattere l’esaurimento trascendentale che stanno vivendo. Ciò dimostra maturità sul campo, con molti membri della comunità che iniziano a concentrarsi sulla creazione di sostenibilità a lungo termine invece di trovarsi costantemente in uno stato reazionario per risolvere problemi o incendi a breve termine.
I rapporti regionali mostrano che, nonostante le varie sfide che la nostra comunità ha attraversato, stanno ancora trovando modi per impegnarsi in dibattiti stimolanti, proposte tecnologiche innovative e coltivare la gioia nella loro vita. Aspettatevi di più nel 2023!
Mardiya Siba Yahaya
Africa Responsabile della comunità
Argomenti emergenti in Africa: intelligenza artificiale (IA) – lavoro alienato, problemi di fiducia e olio di serpente dello sviluppo
L’Intelligenza Artificiale (AI) sta creando nuove opportunità per le donne africane , ma provoca sfide derivanti dai pregiudizi incorporati nei modelli di apprendimento automatico.
Tuttavia, una delle conversazioni più importanti che ha dato vita alla comunità africana dei diritti digitali nel 2022 è stata come utilizzare la fiducia civica e l’impegno per l’implementazione dell’IA nella regione, dati i problemi significativi derivanti dall’uso e dalla popolarità di strumenti generati dall’IA come ChatGPT
In particolare, molti centri di raccolta ed elaborazione dei dati “sweatshop” in Africa vengono aperti per supportare i prodotti di intelligenza artificiale e stanno portando a un grave sfruttamento del lavoro: i formatori di dati sono sottopagati e oberati di lavoro senza alcun beneficio, mentre artisti, scrittori e gig worker africani vengono sfruttati .
Nonostante questi problemi, diversi Stati africani e decisori continuano a spingere per l’IA come percorso per avanzare e sviluppare la regione . Al contrario, i ricercatori africani hanno iniziato a esplorare come utilizzare la filosofia di governance di Ubuntu per l’implementazione dell’IA, ma non sono ancora sicuri di come sarebbe nella pratica.
Ciò che è chiaro, tuttavia, è che la fiducia deve essere riposta negli utenti rispetto ai creatori di queste tecnologie. Inoltre, i team dietro le tecnologie IA di interesse pubblico devono migliorare la loro comprensione di quali fattori allontanano gli stessi utenti da cui dipende il lavoro del loro strumento e le minacce a più livelli che devono affrontare a seguito dell’utilizzo del loro strumento.
Nel frattempo, nel 2022, Big Tech ha continuato a chiedere agli utenti africani di fidarsi delle loro politiche e funzionalità, intese a proteggerli, ma progettate con un feedback minimo degli utenti e con il loro processo decisionale che rimane opaco . Ciò sta avendo un impatto negativo significativo nella regione. Ad esempio, le piattaforme dei social media non sono riuscite a frenare la disinformazione dopo le elezioni in Kenya e il dispiegamento di tecnologie di sorveglianza e identità in luoghi come lo Zimbabwe continua ad aumentare.
La necessità di passare dalla localizzazione alla contestualizzazione nello sviluppo di strumenti e strategie
Nel 2022, la comunità africana dei diritti digitali ha iniziato a sviluppare concetti di privacy, sicurezza e sorveglianza per affrontare e mostrare come le minacce si manifestano in modo diverso nei diversi contesti africani e, infine, sfatare il mito che il continente africano sia omogeneo.
Date le dimensioni e la diversità socio-politica ed economica della regione, le minacce digitali si presentano in modo diverso nei 54 paesi che compongono la regione. In particolare, tuttavia, nel 2022 la regione ha visto l’ aumento di minacce come il moral shaming da parte di app di prestito digitale in luoghi come Kenya , Nigeria e Ghana , con il Kenya, tuttavia, che ha approvato promettenti normative sulla protezione dei dati per proteggere meglio i dati personali.
Il continente africano non è omogeneo.
Le minacce digitali si presentano in modo diverso nei 54 paesi della regione.
Allo stesso modo, i difensori dei diritti digitali (DRD) hanno condiviso che un’ampia percentuale di individui sottoposti a censura nella regione di solito non ha l’istruzione e/o le competenze per utilizzare correttamente soluzioni open source alternative come Pluggable Transports sotto forma di Snowflake e Tor .
I DRD africani hanno anche condiviso preoccupazioni riguardo al campo, osservando che continua ad essere per lo più mascolinizzato, cieco ai diversi contesti nella regione e con strumenti e strategie per i diritti digitali ancora inaccessibili alle organizzazioni di base, ai giornalisti, ecc. Raccomandano alle organizzazioni di condurre ricerche più mirate e investire in processi di co-design, nonché in istruzione, formazione e coinvolgimento della comunità che aiuti a compensare i divari digitali.
Nuove e vecchie forme di violenza online che causano conseguenze reali nelle società africane
Nel 2022, abbiamo assistito a un aumento della ricerca incentrata sulla fornitura di prove empiriche della violenza online subita da diversi gruppi di minoranze, che sta avendo ramificazioni sia digitali che fisiche e viene eseguita in modi nuovi. Le app di prestito digitale, ad esempio, utilizzano i dati personali raccolti per far vergognare i mutuatari, portando molte volte a reali conseguenze sociali e fisiche per quegli utenti.
La crescente violenza online nella regione sta avendo un ampio e profondo impatto negativo sulle società africane. Nel 2022, i gruppi femministi africani stavano guidando le strategie per affrontare la violenza online, concentrandosi sui cambiamenti politici, oltre a lavorare per affrontare i problemi di coinvolgimento e moderazione. Molti notano che qualsiasi strategia efficace deve basarsi sulle esperienze reali delle persone che affrontano la violenza online.
Il burnout, lo sfruttamento e la mancanza di sostegno transnazionale sono state le tendenze chiave per tutto il 2022, che hanno direttamente smorzato l’impegno generale e la speranza tra i DRD africani. Molti hanno riferito di essere al completo a causa del dolore, dell’esaurimento fisico ed emotivo e della gestione dell’ansia crescente e delle sfide personali.
I DRD africani hanno anche condiviso che stanno ricevendo scarso sostegno per affrontare le crescenti questioni relative ai diritti digitali , figuriamoci per prosperare. Molti si sentono come se non fossero in grado di portare avanti il proprio lavoro oltre ciò che descrivono come la “natura reazionaria” del campo dei diritti digitali.
Vorrebbero vedere maggiori investimenti in approcci proattivi e offensivi e nella sostenibilità delle loro reti, piuttosto che rispondere costantemente a problemi o emergenze a breve termine. Inoltre, hanno notato la necessità di costruire spazi più educativi che supportino le voci più giovani ed emergenti all’interno del campo, per infondere “nuovi talenti”.
Allo stesso tempo, il 2022 ha presentato un anno di apprendimento e di costruzione delle fondamenta. Ad esempio, prima delle proteste in Eswatini, la comunità africana per i diritti digitali si è riunita per sostenere gli attivisti locali con formazione e risorse per la sicurezza, ma ha incontrato molte sfide perché si trovavano in tutto il mondo. Pertanto, hanno colto l’occasione per ripensare a come la comunità africana dei DRD potrebbe migliorare la capacità di supportare meglio questo tipo di scenari.
Previsioni 2023 per la regione africana
L’anno delle farfalle: costruire spazi gioiosi per l’azione e la crescita guidate dalla comunità
Molti DRD africani stanno trovando nuovi modi per riequilibrare il lavoro e la vita domestica . Esprimono il bisogno di riposo, un ritmo di lavoro più stabile e tempo per riflettere su risultati e fallimenti. Nel 2022, non era raro che i membri condividessero “nel 2023, voglio davvero solo riposare”.
I DRD stanno anche esprimendo la necessità di passare ad ambienti di lavoro più educativi e gentili con pratiche che garantiscano la sostenibilità a lungo termine sul campo. Ciò significa garantire che le organizzazioni di cui fanno parte dispongano di politiche interne che riflettano le buone pratiche lavorative e proteggano i dipendenti dallo sfruttamento e dal burnout.
Inoltre, i DRD africani sperano in spazi comunitari più positivi e gioiosi in cui possano alleviare lo stress e connettersi con gli altri. Hanno anche notato che è importante rifiutare le “narrazioni di purezza” in cui gli sforzi o il progresso non vengono celebrati o annullati a causa di un singolo errore o battuta d’arresto. In altre parole, progresso significa lasciare spazio agli errori, ai difetti, alle vittorie parziali e ai progetti incompiuti.
Mentre nel 2022 la gestione della comunità è stata impegnativa a causa dell’esaurimento avvertito dai membri della comunità. Come leader della comunità africana, a volte mi sentivo come se stessi parlando nel vuoto. Tuttavia, il feedback della comunità di fine anno ha dimostrato in modo schiacciante che la facilitazione e gli spazi sicuri creati nel 2022 non erano solo apprezzati ma necessari. Il feedback ha anche mostrato che i membri della comunità sono fiduciosi e desiderano che il 2023 sia un anno di gioia in cui la salute mentale abbia la priorità e il lavoro sui diritti digitali sia svolto in modo più ponderato.
“Nel 2023, voglio davvero solo riposare.”
Un progetto da evidenziare per il 2023
La Digital Society of Africa è stata un grande esempio di speranza nel 2022. Stanno lavorando attivamente per sfidare la narrativa attuale secondo cui il continente africano è un continente “omogeneo” creando strutture e servizi che affrontano la diversità della regione. Attualmente, hanno 50 professionisti, con diverse competenze culturali e linguistiche, che conducono la formazione sulla sicurezza dei formatori in tutta la regione. Nel 2023, stanno anche lanciando una linea di assistenza per fornire supporto a terra in luoghi come Zimbabwe, Sudafrica, Eswatini, Zambia, Mozambico e infine Angola.
Astha Rajvanshi Responsabile della comunità asiatica
Argomenti emergenti in Asia: nuove leggi e interruzioni di Internet
Nel 2022, i governi di tutta l’Asia hanno affrontato un nuovo progetto di legge per la regolamentazione dei dati privati e, a loro volta, hanno intrapreso una battaglia per il controllo sui dati tra il governo e il settore privato . Di conseguenza, ora c’è un lento passaggio dai modelli basati sul consenso a un focus sulla responsabilità per le società di dati.
Nel frattempo, in Cina, nel settembre 2021 è stata introdotta una nuova legge sulla sicurezza dei dati che ha contribuito a definire quali dati potevano essere trasferiti al di fuori della Cina senza l’approvazione dello stato. La Cina dovrebbe inoltre rilasciare una legge sulla protezione delle informazioni personali nel prossimo anno in linea con l’Unione europea, che secondo gli esperti avrà implicazioni di vasta portata per la sua economia digitale.
Anche altre giurisdizioni asiatiche avevano precedentemente aggiornato i loro regimi di protezione dei dati : la Tailandia, ad esempio, ha introdotto un disegno di legge nel 2019 che impone restrizioni sull’uso dei dati, responsabilità civile per uso improprio e sanzioni.
Un aumento delle interruzioni di Internet
Le interruzioni di Internet da parte dei governi che tentano di bloccare l’accesso a informazioni critiche, minare l’espressione democratica e nascondere le violazioni dei diritti umani sono diventate sempre più frequenti in tutta l’Asia.
Questa tattica è arrivata dall’India , che ha guidato il numero di interruzioni di Internet nel mondo. Anche altri regimi repressivi in Cina, Myanmar, Kazakistan, Uzbekistan e Tagikistan hanno limitato l’accesso dei cittadini a Internet. All’inizio di gennaio 2022, ad esempio, il governo del Kazakistan ha bloccato le persone per settimane dopo lo scoppio dei disordini civili, impedendo a molti di accedere alle strutture bancarie e sanitarie abilitate a Internet.
L’oscurità digitale è una tendenza globale sempre più profonda verso l’autoritarismo digitale utilizzato come arma dal governo contro il proprio popolo e ha la capacità di diffondersi. Ad esempio, quando il Myanmar ha istituito separatamente i blocchi di Twitter, si sono verificate perdite nei fornitori di telecomunicazioni locali che reindirizzavano il traffico. Il provider birmano Campana ha inavvertitamente bloccato l’accesso a Twitter anche in India e Bangladesh. L’interruzione temporanea ha avuto un impatto su almeno 500 milioni di utenti Internet.
Fornitori di servizi VPN presi di mira
I servizi VPN che consentivano agli utenti di navigare in Internet in modo anonimo e aggirare la censura in paesi come la Cina e l’India stanno ora assistendo a un giro di vite da parte dei governi.
A giugno, le autorità indiane hanno implementato nuove regole che consentono alle forze dell’ordine di rintracciare gli autori di crimini informatici, che i difensori della privacy hanno definito draconiani nei loro requisiti per la raccolta di dati sui clienti.
Ma i fornitori di VPN non hanno avuto paura di respingere: quattro società si sono ritirate dall’operare in India. Se la raccolta e l’archiviazione dei dati degli utenti VPN è consentita, le autorità potrebbero essere in grado di reprimere giornalisti e attivisti e aggravare ulteriormente gli attacchi alle libertà dei media e di Internet.
Allo stesso modo, il cyber bill del Myanmar del 2022 è stato descritto come “l’ atto legislativo più oppressivo relativo ai diritti digitali proposto nel sud-est asiatico “, in particolare nelle sue disposizioni sulla criminalizzazione dell’uso delle VPN. Rende anche la promozione o l’educazione delle VPN un reato penale.
Problemi unici in Asia
Per molti difensori dei diritti digitali in Asia, la censura online, la sorveglianza digitale e le molestie sono diventate la norma quotidiana .
Coloro che parlano online devono sempre più fare i conti con le minacce digitali e fisiche contro il loro attivismo. Mentre i disordini politici continuano, la sicurezza digitale è fondamentale nella regione. Molte persone fanno sempre più affidamento sull’uso delle piattaforme social per organizzare e collaborare in modo incrociato.
Attivisti e difensori hanno sottolineato l’ importanza di costruire tali coalizioni per aiutare a definire politiche e meccanismi che possano promuovere ulteriormente i diritti e le libertà civili. A tal fine, è anche importante promuovere un senso di solidarietà tra le organizzazioni per i diritti digitali per dare un senso ai diversi contesti in cui ogni paese opera.
La Milk Tea Alliance è un buon esempio di come i difensori dei diritti digitali abbiano utilizzato con successo l’azione collettiva per aumentare la consapevolezza delle libertà di Internet.
Un altro esempio è la continua lotta del popolo del Myanmar per respingere la giunta, quasi due anni dopo il colpo di stato del febbraio 2021. Questo non può essere fatto in isolamento. Amplificando la lotta e portando aggiornamenti dal Myanmar su piattaforme digitali, la comunità internazionale ha contribuito a sostenere gli sforzi e frenare il controllo digitale dei regimi autoritari. Allo stesso tempo, ha anche aperto un’altra strada per l’attacco, con aggressioni fisiche e arresti già in corso nelle Filippine e in Myanmar.
Pertanto, la collaborazione e la costruzione di coalizioni sono essenziali per le esigenze dei difensori dei diritti, soprattutto attraverso l’impegno in forum più ampi che vanno oltre i soliti spazi dei diritti digitali.
Un esempio di ciò è il modo in cui la produzione di arte e la libertà artistica hanno consentito agli artisti di avere la libertà di espressione su piattaforme sia fisiche che online per interagire criticamente con i loro contesti. Allo stesso tempo, come osserva PEN America , c’è anche una “ crescente ansia tra artisti e professionisti creativi in tutta l’Asia per le severe leggi sulla sicurezza… e l’impatto delle misure autoritarie per reprimere la produzione artistica.
Guardando avanti al 2023
In qualità di leader della comunità asiatica di TCU, il mio obiettivo per il 2023 è concentrarmi sul collegamento dei difensori dei diritti digitali di tutta la regione per esplorare ulteriormente le possibilità di solidarietà e collaborazione regionali, in particolare per contribuire a sensibilizzare contro le minacce che potrebbero dover affrontare. Ci sono alcuni modi in cui noi di TCU speriamo di raggiungere questo obiettivo per la comunità asiatica:
Più risorse: portando più strumenti di alfabetizzazione digitale, risorse e corsi di formazione, speriamo che la comunità possa sentirsi supportata dagli sforzi di TCU per aiutare a scoraggiare attacchi e molestie mentre svolgono il proprio lavoro.
Ogni mese, speriamo di includere più strumenti nella nostra programmazione che identifichino le potenziali minacce affrontate dai difensori dei diritti digitali contro gli sviluppi delle notizie per aiutarli a prepararsi e scoraggiare.
Questi problemi hanno evidenziato l’importanza delle organizzazioni per i diritti digitali e degli sviluppi degli strumenti tecnologici per la libertà di Internet.
Perdite di Guacamaya e utilizzo di Pegasus nella regione
Nel 2022, il gruppo di attivisti informatici “Guacamaya” ha violato e fatto trapelare informazioni sensibili in almeno sei paesi dell’America Latina. L’ organizzazione ha dichiarato di essere contraria alla colonizzazione del Global South del Global North, all’estrattivismo, alla militarizzazione della regione e al patriarcato. Questi attacchi hanno rivelato una serie di violazioni dei diritti digitali che si erano verificate nella regione, incluso l’uso persistente di Pegasus e il debole livello di sicurezza informatica di molte istituzioni critiche dell’America Latina.
Gli attacchi hanno anche chiarito quanto siano preziosi strumenti come The Tor Project per proteggere la privacy, la sicurezza e i diritti digitali dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti.
App di pagamento e prestito di WhatsApp
Un altro tema emergente è stato il tentativo di Whatsapp – l’applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo, con oltre 2 miliardi di utenti in 150 paesi – di avviare progetti pilota delle proprie funzionalità di pagamento in chat, Whatsapp Pay, in Brasile e in India.
In particolare, questi due paesi non dispongono di rigide normative sui dati personali e finanziari. Con questo nuovo strumento, Meta sarà in grado di raccogliere social media e dati finanziari tramite WhatsApp e i suoi due social network di successo (Facebook e Instagram). Collegherà queste piattaforme in modo verticale e oligopolistico tra i loro concorrenti e utenti.
Un altro problema che ha attirato l’attenzione nel campo dei diritti digitali è stata la proliferazione di app di prestito che richiedono l’accesso abusivo all’archiviazione dei dati personali degli utenti nei loro telefoni cellulari, l’esternalizzazione di lavoratori online latinoamericani per posizioni di registratore di cassa in Canada e la mancanza di social sicurezza per i lavoratori della piattaforma nella regione.
Un punto in comune in questi casi è che queste tecnologie valorizzano il profitto rispetto ai diritti umani dei latinoamericani, in particolare della classe operaia.
Problemi unici in America Latina
Nel 2022, l’America Latina ha assistito a sfide per i diritti digitali sia tradizionali che più contemporanee.
Inoltre, l’inflazione economica e le difficoltà di finanziamento per i nuovi progetti sui diritti digitali hanno colpito anche le nostre comunità regionali.
Sindacalizzazione dei lavoratori della piattaforma
La gig economy si sta espandendo in modi particolari nella regione. La mancanza di regolamentazioni anche per analoghi lavori tradizionali, l’indebolimento della cultura sindacale dopo alcune dittature, o governi contrari ai diritti dei lavoratori, fanno dell’America Latina un laboratorio dei sogni per la prossima generazione di esperimenti for-profit.
A metà del 2022, la notizia di un’azienda canadese che esternalizza e paga sottopagando i cassieri virtuali dell’America centrale è stata scioccante. Il ristorante canadese Freshii ha assunto persone in America centrale per servire come cassieri online, pagando loro $ 3,75 dollari canadesi (CAD) all’ora che è tecnicamente consentito nei paesi dell’America centrale, ma è significativamente inferiore al salario minimo in Ontario Canada di $ 15 CAD per ora.
In risposta a questo tipo di condizioni di lavoro abusive, i lavoratori delle piattaforme latinoamericane in aziende come Uber, Rappi e Cabify si sono sindacalizzati e mobilitati per essere riconosciuti come lavoratori regolari.
Accusano le piattaforme di vendere un falso sogno di essere un “lavoratore libero” senza dare ai lavoratori la garanzia di soddisfare il requisito salariale minimo locale mensile, nonostante facciano abitualmente straordinari e affrontino elevati rischi fisici lungo il percorso. Inoltre, la maggior parte dei lavoratori non dispone di un’assicurazione contro gli infortuni e di diritti come l’assistenza sanitaria e il congedo di maternità.
Previsioni per l’America Latina 2023
La comunità dei diritti digitali latinoamericani sa innovare, tenersi in contatto e organizzarsi sia online che in formato ibrido. Lo abbiamo visto durante questo anno di pandemia “post” COVID e durante i meetup virtuali latinoamericani mensili. Continueremo a vederlo nel 2023.
Alcune campagne da evidenziare delle organizzazioni per i diritti digitali latinoamericane nel 2022 sono #TireMeuRostoDaSuaMira ( Togli la mia faccia dal tuo obiettivo in portoghese ) dal Brasile, che ha chiesto il divieto totale delle tecnologie di riconoscimento facciale digitale negli spazi pubblici.
La campagna è stata lanciata da più di 30 organizzazioni e ha sottolineato che questa tecnologia perpetua la discriminazione della popolazione nera e LGBTQIA+ e la criminalizzazione della povertà.
La comunità dei diritti digitali latini sa innovare, tenersi in contatto e organizzarsi sia online che in formato ibrido.
Altre campagne sui diritti digitali includevano la campagna #MigrarSinVigilancia ( Migrazione senza sorveglianza in spagnolo ), che ha riunito più di 35 organizzazioni per i diritti umani che hanno chiesto la fine della massiccia raccolta e scambio di dati biometrici nei contesti migratori.
Nel 2023, la regione continuerà a organizzarsi attorno a cause relative ai diritti digitali, ai diritti umani, mentre inizierà ad affrontare più direttamente i diritti del lavoro nelle stesse organizzazioni per i diritti digitali di cui facciamo parte.
Questi esempi prevedono un anno potente, in cui i difensori dei diritti digitali saranno in grado di spingere in avanti i limiti delle possibilità con creatività, conoscenza e organizzazione.
Leader della comunità di Islam al Khatib Mena
Argomenti emergenti in Medio Oriente e Nord Africa: sorveglianza negli spazi internazionali
Quest’anno ha visto l’ospitalità di “spazi” internazionali nella regione MENA, che ha portato alla manifestazione dell’autoritarismo digitale in tutte le sue forme e per una varietà di scopi: dalla repressione degli attivisti al vertice sul clima in Egitto (COP27 ) a Le 15.000 telecamere e la tecnologia di riconoscimento facciale del Qatar utilizzate durante la Coppa del Mondo.
Questi due distinti eventi e contesti condividevano alcuni parallelismi tattici. Un esempio è l’ implementazione di app mobili che estraggono i dati dagli utenti . Le autorità del Qatar hanno chiesto ai partecipanti alla Coppa del Mondo di scaricare “Ehteraz”, un’app di tracciamento Covid-19, e “Hayya”, l’app ufficiale della Coppa del Mondo utilizzata per accedere agli stadi e alla metropolitana gratuita in Qatar. A seguito di un esame delle autorizzazioni di accesso delle app, l’autorità francese per la protezione dei dati CNIL ha concluso che le app mettono in pericolo la privacy e la sicurezza dei dati dei fan.
Per #COP27, ai partecipanti è stato chiesto di scaricare un’app creata dal Ministero delle Comunicazioni e dell’Informazione egiziano. Secondo la revisione tecnica di POLITICO , l’ app concede il permesso alle autorità di leggere e-mail e messaggi degli utenti.
Inoltre, gli esperti delle Nazioni Unite hanno ricevuto numerosi rapporti e prove di attori della società civile, comprese le popolazioni indigene, fermati e interrogati da agenti di sicurezza egiziani, nonché personale di sicurezza e supporto locale che monitorava e fotografava attori della società civile all’interno della sede della COP27 in più occasioni.
Interruzioni di Internet e supporto per l’elusione
Nel 2022 abbiamo assistito a interruzioni e blackout di Internet in tutta la regione MENA , con la società civile concentrata sulla raccomandazione di strumenti per aiutare a navigare nella situazione.
In Sudan, i manifestanti sono stati accolti con connettività Internet limitata e piattaforme di social media bloccate . In Giordania, TikTok e altre piattaforme sono state bloccate più volte a causa delle proteste diffuse contro i prezzi elevati del carburante. Dopo l’esplosione di Istanbul in Turchia, iniziarono a circolare segnalazioni di ISP bloccati . RTÜK, il Consiglio supremo della radio e della televisione, ha imposto un divieto di trasmissione ai media , mentre l’Autorità per le tecnologie dell’informazione e le comunicazioni (BTK) ha limitato l’accesso alle piattaforme dei social media.
Per ulteriori informazioni sugli strumenti, le risorse e le azioni per la libertà di Internet a sostegno della rivolta femminista iraniana, leggi questo post sul blog di Team CommUNITY.
Problemi unici in Medio Oriente e Nord Africa
Campagna nonostante il dolore e le insicurezze finanziarie
Nel 2022 abbiamo assistito a un’ondata mondiale di sostegno per il rilascio di Alaa AbdelFattah , un blogger, sviluppatore di software e attivista che era stato imprigionato in Egitto.
Alaa ha iniziato uno sciopero dell’acqua il 6 novembre, il primo giorno della #COP27. I dettagli su ciò che Alaa ha passato e sta ancora attraversando possono essere trovati nella dichiarazione della sua famiglia . La famiglia continua a sollecitare le persone a chiedere l’immediato rilascio di Alaa. Durante la stesura di questo rapporto, ho avuto diverse conversazioni con i membri della comunità che hanno discusso di come la campagna abbia riacceso e schiacciato un diverso tipo di fede, segnando che il 2022 è stato definito dalla speranza unita a tattiche realistiche.
La campagna di Alaa ha riacceso e schiacciato un diverso tipo di fede per i DRD
È importante notare che gli attivisti in luoghi come l’Egitto e il Libano stavano conducendo una campagna instancabile mentre affrontavano anche un collasso finanziario , che non dovrebbe essere visto come un incidente isolato ma riflette un problema molto più ampio di corruzione finanziaria e instabilità nella regione.
Problemi come l’inflazione, il deprezzamento della valuta e l’ansia finanziaria e problemi simili continuano a essere nella mente dei difensori dei diritti digitali in paesi come Egitto, Libano, Siria, Tunisia, Algeria, Iran e oltre.
Previsioni 2023 per Medio Oriente e Nord Africa
L’anno delle possibilità
Per molti, il 2023 sembra riservare molte possibilità. L’anno ha segnato un momento in cui la nostalgia per le rivolte arabe del 2011 è stata accolta con il crudo dolore del presente e del futuro. Ma invece di concentrarsi sulla mancata presenza di proteste in alcune parti della regione, i difensori dei diritti digitali si sono concentrati maggiormente sulla questione della sostenibilità dei loro movimenti e organizzazioni
Le preoccupazioni finanziarie e il crescente autoritarismo hanno creato un senso di precarietà, hanno spinto i difensori dei diritti digitali a considerare modi alternativi di essere e lavorare gli uni con gli altri.
L’ansia finanziaria ruota attorno al costo della connettività Internet e anche al modo in cui ricevono e utilizzano il loro reddito e cosa significa quel reddito nel loro contesto.
In genere, i DRD nella regione lavorano per più organizzazioni e fanno sempre più affidamento sulla gig economy. Molti sperano in approcci più contestualizzati al lavoro equo e stanno sviluppando varie iniziative per aiutare ad affrontare situazioni estremamente difficili, che vanno dalla mappatura dei modi per pagare in modo sicuro i lavoratori nella regione all’aumento dell’aiuto reciproco disponibile per le comunità emarginate.
Queste iniziative devono essere documentate e archiviate come parte del movimento e del lavoro collettivo e non solo come meccanismo di sopravvivenza.
Conclusione
Dove andiamo da qui?
Sandy Ordonez
Capo squadra
Il mondo è attualmente in subbuglio. Lo vediamo tutti i giorni leggendo le notizie, parlando ai nostri social network o persino camminando nei nostri quartieri. Quando ciò accade, il lavoro dei difensori dei diritti umani raddoppia perché sono quelli in prima linea, che fanno del loro meglio con risorse limitate.
Sembra di essere un granello di sabbia in un oceano turbolento.
Per i difensori della libertà di Internet e dei diritti digitali, assistere agli attuali venti socio-politici è ancora più difficile perché possono vedere nel futuro.
Attraverso la loro formazione, hanno già preso la pillola rossa e comprendono l’impatto di vasta portata che Internet e la tecnologia avranno sui diritti umani e sulla società civile nei decenni a venire. Soprattutto, vedono chiaramente l’impatto sulla vita reale che ciò avrà sulle esperienze vissute di tutti noi, indipendentemente dal paese, dalle comunità o dal background da cui proveniamo.
Come combatti gli avversari che, attraverso la tecnologia armata contro di te, sanno chi sei, cosa farai prima ancora di farlo e raccolgono i tuoi dati personali per usarli contro di te. Inoltre, come si combattono questi avversari quando la comunità incaricata di proteggere le società da queste minacce – la comunità dei diritti digitali – è un campo emergente, con organizzazioni giovani, che continuano ad avere risorse insufficienti e che ora stanno affrontando una crescente epidemia di burnout .
Guardando questo contesto, la domanda successiva è “dove andiamo da qui? Cosa si può veramente fare?
Questa è
una lotta multi generazionale.
A few weeks ago, I heard the only words that to-date truly helped me make sense of and contextualize the situation, which were shared by Matt Mitchell of Cryptoharlem: “This is a multi generational fight. This will not be resolved in our lifetime.” His wisdom, based both on reality and hope, was what I needed to hear at that moment.
Mi ha ricordato l’ importanza di investire nei futuri leader ; del cambio di prospettiva che devo fare nel pensare in blocchi di 30 anni contro 1 anno . E, cosa più importante, mi ha ricordato che i responsabili delle decisioni devono stabilire aspettative realistiche su ciò che può essere realizzato dai nostri team. Non possiamo addolcire le realtà attuali, ma possiamo tutti sforzarci di essere come la sensazione meme Dogg Face e accettare ogni situazione con grazia, praticità e gioia.
Tuttavia, mi è stato anche ricordato che quando si uniscono milioni di granelli di sabbia, si creano dune che proteggono la flora dagli effetti delle acque turbolente. È giunto il momento di costruire quelle dune insieme , sapendo che le generazioni future trarranno beneficio da quelle costruzioni e avranno un tempo più facile per creare un impatto da dove ci siamo fermati.